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Si riparte dalla riqualificazione

I cantieri per le nuove costruzioni stentano a ripartire e, secondo gli addetti ai lavori, non rappresentano comunque il settore su cui bisognerebbe puntare per auspicare alla tanto attesa ripresa. La sfera dell’edilizia che, a detta di molti, è quella che fa e farà da traino a tutto il settore dei cantieri e delle imprese di costruzione è la riqualificazione.

Queste ipotesi, che in realtà sono delle certezze, sono date dall’osservare gli ultimi movimenti del mercato e, soprattutto, gli ultimi provvedimenti statali che, a ragion veduta, hanno deciso di andare in questa direzione.

Il primo dei gli interventi dello Stato è il cosiddetto Piano dei 6.000 campanili: in totale sono stati stanziati 1 miliardo di euro da destinare ai Comuni che contano meno di cinquemila abitanti. Il primo lotto da 100 milioni è stato già destinato in un click day e per i prossimi 50 milioni si stanno scorrendo le graduatorie. Questi fondi consentiranno ai Comuni di riavviare tutti quei lavori rimasti fermi e vincolati al patto di stabilità e di dare respiro, chiaramente, alle piccole imprese del posto.

Anche per quanto riguarda l’edilizia scolastica qualcosa sembra muoversi: lo Stato, infatti, ha stanziato 150 milioni di euro per quei lavoretti di manutenzione spesso cruciali per la sicurezza degli istituti. Per l’assegnazione dei soldi, alle Regioni è stato chiesto di compilare delle graduatorie a cui si sta facendo riferimento per la distribuzione.

Per cui Stato e imprese hanno individuato nella tanto discussa riqualificazione il possibile traino per la ripresa dell’edilizia. Soprattutto se si considera che, nelle nostre città, il 76% delle case è più vecchio di 40 anni. Proprio in vista di questo, la Federcostruzioni ha chiesto al Governo un piano ad hoc, possibilmente da finanziare anche con i fondi europei relativi al periodo 2014-2020.

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